Nihonto - La spada giapponese

24 Aprile 2018

La spada giapponese

 

La spada giapponese è probabilmente la più perfetta arma da taglio mai prodotta nella storia dell’umanità.

 

Generalmente curva e a lama singola, la spada giapponese fu perfezionata durante il periodo Heian (794-1185) e continuò ad essere l’arma principale dei samurai, la “classe guerriera” del Giappone feudale, e il simbolo dello spirito della nazione, fino alla fine del diciannovesimo secolo.

Il processo di produzione della spada giapponese trova la sua origine nella tecnologia dell’acciaio cinese, introdotta in Giappone verso il quinto secolo dopo Cristo.

Oltre a trattarsi di un’arma letale e di un’opera d’arte unica, la spada giapponese (nihonto o katana) è permeata da un’essenza spirituale. La spada, insieme ai gioielli e allo specchio, è difatti uno dei tre oggetti sacri degli antichi regalia imperiali giapponesi.

Il concetto di pulizia applicato agli uomini, trova la stessa attuazione nei materiali e gli spadai erano soliti fare un bagno e purificare la loro mente prima di mettersi all’opera.

Ogni processo è dettato dalle pratiche dello scintoismo, la religione autoctona giapponese in cui le divinità della natura sono in comunione con l'uomo nelle sue professioni e in altre attività quotidiane.

 

La struttura della spada

 

Le differenze di lunghezza, forma e caratteristiche metallurgiche della spada giapponese che si sono susseguite durante i secoli permettono di stabilire l’epoca e la regione di fabbricazione. 

Durante il processo di costruzione della spada giapponese, acciai di differenti qualità vengono combinati insieme in modi diversi al fine di produrre una lama con l’esterno resistete e il cuore più elastico. Gli acciai vengono inizialmente trattati per ottenere la purezza e la percentuale di carbonio necessarie; in seguito vengono plasmati in un blocco che è ripetutamente riscaldato e piegato. Dopo essere stato piegato varie volte, fino a venti, il blocco viene ribattuto fino ad ottenere la forma finale della spada giapponese.

La grana delle spada giapponese (jihada) è il risultato del processo di piegamento durante le prime fasi della costruzione della lama, dopodiché la limatura e il martellamento definiscono la forma finale.

La spada giapponese viene in seguito rifinita a lima e preparata per la parte più importante dell’interno processo: la tempra della lama.

 

La spada viene inizialmente ricoperta con uno spesso strato di argilla mischiata a carbone e una sottile mistura di acciaio e polvere di pietra ottenuta dallo scarto del processo di pulitura. Questa viene parzialmente grattata via e tagliata ai bordi e, una volta asciugata, la lama  viene battuta fino  che è incandescente e temprata attraverso l’immersione in un recipiente di acqua fredda. L’effetto dei diversi spessori dell’argilla è di variare i tempi di raffreddamento e di conseguenza il grado di crescita delle varie strutture cristalline formate all’interno dell’acciaio.

La conseguenze più estreme della trasformazione metallurgica dell’acciaio si trovano sulla giunzione tra lo strato più spesso di argilla e la striscia sottile lungo il bordo. Questa unione forma la linea di tempra detta hamon, sulla quale sono visibili le strutture cristalline più evidenti ovvero le caratteristiche più peculiari della spada giapponese. Risulta come una sorta di linea biancastra continua che può essere spessa da qualche millimetro fino ad arrivare fino a un centimetro. Allo stesso tempo, il lento processo di raffreddamento sotto lo strato più spesso di argilla produce ulteriori strutture sullo hira (piatto) della lama, di conseguenza viene prodotto lo jihada (pattern del fondo). Lo hamon è la parte della   spada giapponese in cui l’acciaio risulta più resistente e può essere affilato quindi come un rasoio.

Le proprietà meccaniche della spada giapponese, e quindi la bellezza, dipendono dall'abilità con cui viene eseguito il processo di tempra.

 

Il processo di politura della spada giapponese non è meno importante di quello della manifattura iniziale. Spesso include l’utilizzo di più di venti tipi di pietre: da quelle con la grana più spessa a quelle con la grana più fina. Solo l’unicità della politura giapponese è in grado di rivelare le diverse superfici della spada giapponese. Sopratutto, la politura assicura che le linee della lama curva siano lisce e continue e che gli angoli dei vari livelli siano chiaramente definiti.

Il politore (togishi) produce una superficie perfettamente uniforme, che non solo rende chiaramente visibili le trame della spada giapponese, ma aiuta anche a preservarla dalla corrosione.

 

Tipi di spada giapponese

 

Le spade giapponesi sono convenzionalmente divise in quattro tipologie, a seconda della loro lunghezza, ma la nomenclatura si è modificata attraverso i secoli; bisogna poi ricordare che in giapponese il termine katana indica genericamente ogni tipo di spada.

  • Tachi: Le tachi erano le lunghe spada giapponesi (oltre 60 cm, spesso fino a 80 cm) che venivano utilizzate a partire dal periodo Heian con una mano sola dai samurai a cavallo con indosso l’armatura.
  • Katana: Le katana, utilizzate fin dal periodo Muromachi, erano indossate infilandole nella cintura. Come le tachi, si tratta di spade giapponesi lunghe più di 60 cm. Per legge, solo i samurai potevano portare una katana.
  • Wakizashi: La wakizashi era la più corta tra le due spade e veniva sempre indossata dal samurai in coppia con la katana. La lunghezza varia tra i 30 e i 60 cm.
  • Tantō: la lama di un tantō, a singolo o doppio filo, aveva una lunghezza tra i 15 e i 30 cm. Il tantō era progettato principalmente come pugnale ma avendo una lama molto affilata poteva essere utilizzato anche come una piccola spada.
  • Yari: La yari è una arma in asta con la lama adatta a lacerare e infilzare. La maggior parte era a doppio filo, in qualche caso con ulteriori lame accessorie ai lati di quella principale.
  • Naginata: La naginata è una sorta di alabarda con una lama curva che si allarga verso la punta.

Per quanto riguarda lo stile e la datazione, le spade giapponesi possono essere classificate in:

 

  • Jokoto: Chiamata anche chokuto, si tratta della tipica spada giapponese prodotta prima del decimo secolo. Era dritta in quanto basata su modelli cinesi.
  • Koto: ovvero "spada antica”. Il termine si riferisce alle spade giapponesi fabbricate durante i periodo Heian (794-1185) fino all’era Keicho (1596-1615). Durante il periodo koto le spade giapponesi venivano spesso classificate in cinque diverse tradizioni chiamate “gokaden”: Yamashiro, Yamato, Bizen, Soshu e Mino.
  • Shinto: letteralmente “spade nuove”, vennero prodotte dall’era Keicho fino all’era An’ei  (1772-1781). Il termine si riferisce alle spade giapponesi che vennero prodotte dopo l’unità del Giappone durante il periodo Edo quando le tradizioni locali di conseguenza si contaminarono l’una con l’altra, dando origine così un nuovo stie di forgiatura, sconosciuto durante il periodo koto.
  • Shinshinto: queste “spade nuove-nuove” vennero prodotte tra il 1781 e il 1876, quando il governo Meji emise un editto che vietava l’utilizzo delle spade giapponesi. Le spade giapponesi del periodo shinshinto vennero prodotte di nuovo dopo la riduzione di richiesta seguita al lungo periodo di pace. Gli spadai shishinto enfatizzarono il loro stile personale piuttosto che seguire una qualche scuola.
  • Le spade prodotte dopo il periodo Edo sono da considerare opere d’arte piuttosto che armi. Questo tipo di spade giapponesi viene chiamato gendaito (spada moderna), shinshakuto (spada fatta di recente), ecc.
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