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Mumei - Sue-Sa; Ō-Sa Ichimonji

Mumei - Sue-Sa; Ō-Sa Ichimonji

NBTHK Tokubetsu Hozon Tōken
Metà Periodo  Nanbokuchō (1333-1392), circa 1360
 
MISURE
Nagasa [lunghezza]: 70,6 cm
Sori [curvatura]: 6 mm
Ampiezza e spessore: motohaba: 32,5 mm, sakihaba: 27,5 mm, motokasane: 8 mm, sakikasane: 6,5 mm
 
 
Sugata [configurazione] 
Naginata naoshi, ō-kissaki (7,5 cm)
 
Kitae [motivo della forgiatura]
Ko-itame hada formato da fitti jinie e chikei. Masame sul shinogi-ji.
 
Hamon [linea di tempra]
Ko-midare in notare con nie sparso; sunagashi e utsuri.
 
Boshi [punta]
Notare che finisce in kaen su un lato e in ko-maru sull'altro.
 
Nakago [codolo]:
O-suriage, kirijiri, yasurime; quattro mekugi-ana
 
Origami [certificato]
La lama è accompagnata da un certificato di tipo Tokubetsu Hozon Tōken (spada particolarmente degna di essere conservata) rilasciato dalla  Nihon Bijutsu Token Hozon Kyokai. 
 
Koshirae [montatura]
La spada include un handachi koshirae di buona qualità, con finimenti antichi di alto livello.
 
Samonji fu uno dei più illustri tra i dieci allievi di Masamune (Masamune Juttetsu), importantissimo per aver introdotto la tradizione Soshu nel sud del Giappone. È considerato uno tra i migliori spadai mai vissuto in Giappone e questa reverenza nei suoi confronti è testimoniata dal soprannome “Ō-Sa”, che si può tradurre con “Sa il Grande”, dato che era solito firmare le sue opere con il kanji “Sa”. Samonji diede inizio ad una rivoluzione nell’area di Chikuzen portando lo stile Soshu creato da Shintogo Kunimitsu e successivamente perfezionato da Masamune, Yukimitsu e Norishige. Nelle sue opere troviamo infatti un acciaio chiaro con un hamon brillante, chikei e ji-nie.
Attivo all’inizio del periodo Nanbokucho (1333-1392), Samonji fu anche un eccezionale maestro ed ebbe numerosi discepoli; la sua linea di successione si affievolì durante il periodo Muromachi per poi terminare verso il 1500.
Questa spada può essere datata verso la metà del periodo Nanbokucho e fu quindi probabilmente realizzata da un allievo diretto di Ō-Sa. L’attribuzione della NBTHK recita infatti: “Katana - Sue-Sa; Ō-Sa Ichimonji”, che vuol dire “Katana Tardo-Sa; allievo di Ō-Sa”.
Anche se la descrizione sul certificato dell NBTKH definisce questa spada come “katana”, la forma suggerisce che in origine si trattasse di una naginata e può quindi essere definita “naginata naoshi”. In questi termini, possiamo osservare alcune caratteristiche interessanti: lunga 70 cm, è ancora visibile una parte del nakago originale e il boshi è integro, il che indica che la punta è ubu e che non è stata rimodellata in alcun modo, il che è sicuramente un elemento positivo. 
Questo può essere dunque un buon esempio di come sarebbe dovuta essere una naginata Nanbokucho, dato che non esistono molte ubu.

 

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Nr. Inventario: 1430

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