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Tanzaku

Otagaki Rengestu (1791-1875) e Wada Gozan (1800-1870)

Tanzaku, inchiostro su carta; dipinto: 35,3 x 6,2 cm montatura: 155 x 30,6 cm

Firmato: "Rengestu a 77 anni"

 La poesia recita:

Questo ramo
che ho spezzato e portato
dalla valle
sotto il Monte Takao-
un lembo di broccato.

Il dipinto rappresenta un uomo con un cappello tipico che sta portando un ramo acero rosso con un bambino sulla schiena. Takaoyama è un luogo a Kyoto famoso per i colori delle sue foglie. In questa poesia Rengestu compara la bellezza del paesaggio autunnale con le sue foglie di acero rosso vivo, con il broccato giapponese.

Rengestu collaborò  alla realizzazione di questo dipinto con il prete  Wada Gozan conosciuto con il nome di Gesshin (Mente di Luna, 800-1870) che la invitò a passare gli ultimi anni della sua vita in una capanna da tè presso il tempio  Shinko-in dove si immerse profondamente nello studio del Buddismo senza però interrompere le sue attività artistiche.
Otagaki Rengestu  fu poetessa, calligrafa, pittrice e ceramista. Suora buddista, è stata una della più importanti artiste donne giapponesi. Orfana, venne  adottata da una famiglia di samurai e passò la sua infanzia, fino all’età di sedici anni, nel castello di Kameoka come cortigiana. Durante la sua permanenza nel castello, Otagaki eccelse nella poesia waka, un verso classico giapponese particolarmente popolare tra le donne durante il periodo Edo. In seguito ad un periodo sfortunato durante il quale morirono i suoi due mariti e tre figli, decise di cambiare radicalmente vita: nella  notte in cui morì il suo secondo marito, si tagliò i capelli, palesando così la decisione di dedicarsi alla vita monacale e di non sposarsi mai più. All’età di 33 anni prese il nome di Rengetsu, Loto di Luna, e divenne monaca della setta buddista della Terra Pura.

Nonostante le difficoltà che Rengetsu incontrò durante la sua vita, la produzione artistica non ne risentì; al contrario, fu caratterizzata da una serie di delicati e sofisticati dipinti e di calligrafie che non rispecchiano affatto la durezza della vita dell’artista. Nella sua poetica, Rengetsu predilesse la celebrazione di ciò che sperimentava nella vita di tutti i giorni, unendo lo spirituale con il tangibile, senza però mai fare espliciti riferimenti al buddismo.

COD: ALT-1072

 

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