Il fascino del tempo

01 Febbraio 2017

 

Gli oggetti in lacca negoro venivano prodotti a Negoro-ji, il tempio più importante della setta buddista Shinai Shingon. Durante il medioevo questi utensili erano utilizzati nei templi legati a Negoro sia per l’uso quotidiano sia durante i rituali religiosi.

Un elemento molto importante delle lacche negoro si riassume in quello che i giapponesi definiscono "estetica wabi" ovvero l'accettazione della transitorietà delle cose, senza decorazioni che potrebbero compromettere la funzionalità degli oggetti, mentre, al contrario, vengono apprezzati i segni dell’usura e addirittura i danni derivanti dal loro utilizzo. Infatti la laccatura di queste opere prevedeva che lo strato rosso, superficiale, si consumasse con l'uso, svelando lo strato nera sottostante, come testimonianza della lunga vita dell’oggetto.

Quando le lacche negoro raggiunsero la loro massima popolarità nel tardo medioevo, furono sviluppate ulteriori decorazioni. Tra queste, la tecnica urushi-e (o e-Negoro) permetteva di abbellire, con dei disegni gli oggetti rituali per le occasioni speciali o per soddisfare un commettete esigente, in alternativa al semplice rosso cinabro delle lacche negoro, allora non ancora segnato dall'usura. La tecnica della della pittura in lacca fu importata dalla Cina e in seguito sviluppata secondo l’estetica giapponese diventando praticamente un unicum con le lacche negoro. Nonostante siano stati trovati oggetti in negoro con decorazioni nere su fondo rosso, questo è solitamente nero (kuro-Negoro) e il decoro in rosso o argento.

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