I netsuke sono sculture di piccole dimensioni, realizzati in legno duro (legno di ciliegio o di bosso) o avorio, tradizionalmente indossati al di sopra della cintura del kimono, Poiché difatti questo tipo di abbigliamento era privo di tasche, i netsuke servivano a reggere borsette o piccoli contenitori in lacca (inro) che scendevano sotto di essa.
I netsuke di legno raggiungono il massimo valore quando la definizione dei particolari é impeccabile. L'avorio venne utilizzato per la prima volta all'inizio del XVII secolo: tale scoperta permise ai giapponesi di realizzare queste piccole sculture utilizzando il materiale di scarto dopo la realizzazione dei grandi plettri adoperati per suonare alcuni strumenti a corda.
Il soggetto scelto deriva per lo più dal mondo naturale, dalla mitologia buddista, oppure apparteneva alla tradizione dello zodiaco, come nel caso delle tigri, dei cavalli o dei serpenti. Il soggetto dei netsuke era comunque in genere di tipo umoristico e tutti i soggetti sono trattati con leggerezza.
In base alla forma, è possibile individuare alcune differenze tra le sculture. La tipologia più comune di netsuke è detta katabori: essa raffigurava il soggetto in maniera tridimensionale. Molto apprezzate, dal punto di vista artistico, erano le maschere-netsuke in legno o avorio, che consistevano in una versione ridotta delle maschere utilizzate nel teatro giapponese antico. Le figure maggiormente rappresentate, in questo caso, erano i demoni di sesso femminile, le giovani donne, gli uomini anziani o i personaggi comici.
Un'altra tipologia piuttosto diffusa era quella chiamata manju, caratterizzata da una forma a disco, con un motivo decorativo inciso su di esso. Il kagamibuta netsuke invece é simile ma prevede un disco metallico applicato, sul quale é riportata la decorazione a rilievo.
A partire dal 1800, con il mutare della moda e l'abbandono degli abiti giapponesi tradizionali, le statuine persero la loro funzione principale, diventando per lo più un articolo da collezione, molto richiesto all'estero. Da questo momento, la vendita di netsuke diventò un business molto redditizio. I collezionisti europei e americani, infatti, erano soliti acquistare questi piccoli oggetti come pezzi da esposizione.