Una delle caratteristiche più tipiche dell’armatura da samurai è la legatura colorata che tiene unite le varie parti. Fin dai tempi più antichi, le ō-yoroi erano infatti formate da piccole piastre legate fitte con nastri in tessuto o in pelle così da formare una maglia allo stesso tempo protettiva e flessibile. Tali legamenti, che prendono il nome di odoshi, non sono stati abbandonati nemmeno nelle epoche posteriori e i loro colori, spesso in contrasto con quelli della laccatura, rendono le armature giapponesi differenti da quelle di qualsiasi altra cultura.
I colori più utilizzati per le legature in seta sono il blu scuro, il bianco, il verde, l’arancione, l’azzurro e il viola. La tinta, contrariamente a quanto si può pensare, non ha generalmente un significato specifico e non da indicazioni sul grado militare del samurai, fatta eccezione per il viola (murasaki), generalmente utilizzato per le legature delle armature dei daimyō o dei samurai di alto rango.
Oltre alla legatura, più o meno fitta, che tiene assieme le piastre, possiamo individuare due elementi fondamentali che troviamo quasi sempre in tutte le armature, a prescindere dalla loro epoca: