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Hon-kozane ni-mai do tosei gusoku

Armatura da samurai

Periodo Edo,  XVII - XVIII secolo

Firma sul kabuto: Jōshū jū Saotome Ietada

 

Kabuto [elmo]: Kabuto in ferro (tetsu sabiji) a sessantadue piastre, ciascuna montata con venticinque piccoli rivetti rastremati (ko-boshi) di dimensione decrescente; la piastra anteriore, più grande delle altre, è dotata di due linee di rivetti, mentre quella posteriore è lasciata vuota, per un totale di 1.550 rivetti. All'interno è visibile il tipico "Saotome-byo", un rivetto in più che è quasi una firma aggiuntiva dei fabbri Saotome.

Maedate [ornamento frontale]:Kuwagata (corna stilizzate) con shakudo kuwagata-dai (supporto) dotato di tre hanabishi (stemma di famiglia a forma di fiore) e di una grande peonia in legno dorato.

Menpō [maschera]: Maschera di tipo ressei-men (maschera dall'espressione feroce) in ferro (tetsu sabiji).

[corazza]: Ni-mai ( realizzata in due parti) con costruzione hon-kozane (piastrine individuali). Placche di pelle impressa con bordi in shakudo incisi, raffinati kanamono con hanabishi sono ripetuti su altre parti dell'armatura.

Kote [maniche]: In ferro, con un hanabishi sul dorso della mano (tekko)

Haidate [paracoscia]: Di tipo hakama (pantaloni interi), realizzati con piastre di ferro rettangolari legate.

Suneate [parastinchi]: Rivestiti in lacca urushi nera.

Accessori: Un saihai (bastone di comando); kara-bitsu (cassa per la conservazione) di alto livello.

 

Con gli ampi sode (spallacci) e la costruzione all'antica, questa armatura richiama lo stile delle armature medievali popolari nel periodo Edo. La moda delle armature in stile antico si affermò quando l'ottavo shogun Tokugawa Ieyoshi (1684-1750) promosse un revival degli armamenti tradizionali, tra cui spade e armature, per rivitalizzare quello che riteneva un declino dello spirito marziale della nazione.

La corazza è realizzata con centinaia di piccole piastre unite tra loro. Questo sistema, noto come hon-kozane, è un metodo complesso e costoso, ma efficace per allacciare insieme numerose piastre di piccole dimensioni; fu utilizzato fino al XVI secolo e poi recuperato durante il periodo Edo per le armature in stile destinate ai samurai di alto rango.

Ietada, di cui sono esistite alcune generazioni, è considerato il fondatore della scuola Saotome, che prende il nome dal villaggio della provincia di Hitachi in cui ha avuto origine. Secondo il Meiko Zukan, il più importante manoscritto antico sulle armature giapponesi, fu infatti creata da Saotome Chikara, un samurai al servizio del clan Tagaya che iniziò questa attività dopo essere diventato ronin. Il clan Tagaya fu privato dei suoi possedimenti di 60.000 koku dopo la battaglia di Sekigahara a causa della sua defezione a favore del clan Uesugi, quindi è probabilmente dopo il 1600 che Ietada - il nome che Chikara scelse per firmare le sue opere - fondò la scuola Saotome, anche se non è chiaro come riuscì ad apprendere una tale abilità nella fabbricazione degli elmi.

Nr. Inventario: 1806

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