NBTHK Jūyō Tōken
Nagasa [lunghezza]: 65,6 cm
Sori [curvatura]: 2cm
Motohaba [ampiezza alla base]: 2,85 cm
Sakihaba [ampiezza alla punta]: 1,95 cm
Motokasane [spessore alla base]: 6,4 mm
Sugata [configurazione]: shinogi-zukuri, iori-mune; lama piuttosto sottile con un sori piuttosto pronunciato, chu-kissaki.
Kitae [motivo della forgiatura]: itame. Chikei e ji-nie. Yubashiri.
Hamon [linea di tempra]: gunome misto a gunome con profondo nioi e spessi nie; leggero aranie con sunagashi e kinsuji
Boshi [linea di tempra della punta]: komaru in leggero notare. Hakikake in punta.
Nakago [codolo]: ō-suriage, kurijiri, kiri yasurime; due mekugi-ana (uno riempito).
Origami [certificato]: La spada ha un certificato di registrazione come Jūyō Tōken (“spada importante”) rilasciato dalla Nihon Bijutsu Tōken Hozon Kyōkai, datato 1977 (25a sessione Jūyō).
Koshirae [montatura]: La lama è dotata di un bel koshirae anticocon finimenti di alto livello.
Shizu Saburo Kaneuji è considerato uno dei più grandi spadai giapponesi. Il suo periodo di attività va dal tardo periodo Kamakura al primo Nanbokuchō, durante il quale influenzò profondamente l’evoluzione della nihontō.
Originario di Nara, iniziò a lavorare con Kanenaga, fondatore della scuola Tegai, seguendo la tradizione Yamato fino a quando, forse stanco del suo estremo classicismo, si trasferì a Kamakura sotto il grande Masamune per studiare lo stile Soshu. In seguito si trasferì a Mino dove fondò insieme a Kinju Kaneshige l’ultima delle grandi cinque scuole (gokaden).
Shizu stesso era consapevole del profondo cambiamento che gli insegnamenti di Masamune avevano portato al suo stile: quando si trasferì a Kamakura cambiò il primo kanji della sua firma “Kaneuji” per sottolineare la netta distinzione tra le lame fatte nella tradizione Yamato e quelle del suo nuovo stile personale. Queste opere sono realizzate principalmente nel gusto Soshu, con caratteristiche della tradizione Yamato, la più importante della quali è probabilmente la presenza del masame vicino all’hamon, che produce una ricca varietà di attività come i lunghi sunagashi ben visibili su questa lama.
Shizu si cimentò in spade di svariate conformazioni: essendo vissuto in un periodo di forti mutazioni, poté infatti sperimentare soluzioni e stili diversi. In questo caso, il sugata è elegante e slanciato, con un funbari marcato e chu-kissaki, come tipico del tardo periodo Kamakura; l’acciaio è leggero e l'hamon è estremamente ricco e vario, con ogni tipo di attività. Nello hada, su una base itame con vari ji-nie, si trovano chikei ben visibili e nuvole di yubashiri.
Considerato uno dei leggendari juttetsu, i dieci discepoli di Masamune, Shizu fu il migliore nell’emulazione dello stile del maestro, eguagliato solo da Sadamune.
Le sue opere sono classificate juyō, tokubetsu juyō, juyō bijutsuhin, juyō bunkazai e kokuho (“Tesoro Nazionale”).
Nr. Inventario: 1959