Periodo Muromachi, circa 1570
Firmato: Jōshū ju Arishige (上州住有重)
Elmo a 62 piastre rivettate. Ogni piastra porta al centro una fila 33 rivetti, ad eccezione di quella frontale che è fornita di tre file, di cui quella centrale con 24 rivetti, e di quella posteriore, che invece è lasciata vuota. In totale si contano 2.070 rivetti di dimensione decrescete, approssimandosi verso la cima dell’elmo.
Gli armaioli di Jōshū furono i primi a reintrodurre la tecnica degli elmi con fitti rivetti a vista (koboshi kabuto) inventata da Nobuie, che permetteva una maggiore protezione contro gli archibugi di origine europea, introdotti in Giappone nel 1543 e utilizzati per la prima volta in battaglia nel 1549. I koboshi kabuto provenienti da Jōshū di cui abbiamo esemplari datati partono dal 1565 e la produzione durò una ventina di anni. Gli armaioli del gruppo Jōshū finora conosciuti erano dieci (Narikuni, Yasushige, Narishige, Norikuni, Narishige, Shigeyoshi, Kunihisa, Norishige, Ienaga e Yawata) e la scoperta di questo kabuto firmato da un nuovo armaiolo, Arishige, è una importante aggiunta al catalogo di questa scuola.
Gli elementi tipici dei koboshi kabuto di Jōshū sono ben individuabili su questo elmo: la firma sulla piastra frontale, la forma arrotondata alla base di ogni piastra e la fila frontale di rivetti con uno spazio vuoto dove accomodare lo haraidate, qui non più presente in seguito alla sostituzione della visiera. È inoltre tipica di alcuni armaioli di questa scuola il tehen (il foro centrale sulla sommità) squadrato, nonché la forma sagomata a gunbai dei rivetti che lo circondano. In particolare, i kabuto di Yasushige sono molto vicini a questo per la forma di questi due elementi, e proprio Yasushige produsse koboshi kabuto con 33 rivetti per ogni piastra, proprio come questo, laddove altri utilizzarono numeri diversi, tra i 25 e i 33. Per la vicinanza con Yasushige, di cui si conoscono elmi datati 1570 e 1572, possiamo quindi ipotizzare una datazione vicina a questo periodo.
Prezzo: 16.000 €
Nr. Inventario: 1845