Scuola Bamen, inizio del periodo Edo, 17º secolo
Firma: Echizen (no) kuni Toyohara junin Bamen Tomokiyo saku
越前国豊原住人馬面朝清作
Provenienza
Asano Seiichi, Tokyo
Vendita Christie’s (New York, 28.03.2006)
Elmo in ferro (tetsu sabiji) di forma goshozan, a 62 piastre rivettate. Ogni piastra porta al centro una fila 25 rivetti di forma conica, ad eccezione di quella frontale che è fornita di due file, per un totale di 1.575 rivetti di dimensione decrescente approssimandosi verso la cima dell’elmo.
Della scuola Bamen si hanno scarse informazioni storiografiche. Attivi già alla fine del periodo Muromachi (1333-1573) nella provincia di Echizen (Giappone nord-occidentale) prima a Toyohara e successivamente a Maruoka, iniziarono a firmare i loro kabuto usando il nome “Bamen” dopo che ebbero prestato servizio sul campo per Honda Narishige durante l’assedio di Osaka del 1615. La produzione di armature continuò fin verso la fine del periodo Edo, quando la crisi che coinvolse tutti gli armaioli costrinse i fabbri della scuola a dedicarsi alla fabbricazione di utensili agricoli e tsuba (else) per le montature delle spade.
Fondatore della scuola Bamen fu Sadao, nome col quale firmarono probabilmente più generazioni di armaioli; a Sadao succedettero altri fabbri, quali Tomonori, Tomotsugu e Masayuki, che mantennero inalterate le caratteristiche distintive della scuola. I loro elmi sono costituiti da 62 piastre e sono rialzati sia sul fronte che sul retro, assomigliando così a una forma goshozan tendente al tenkokuzan. Indipendentemente dal fatto che si tratti di hoshi-kabuto o di suji-kabuto, la piastra centrale anteriore è dotata di una ricopertura che sembra uno shinodare. Le linee molto ricurve degli elmi Bamen si ripercuotono sulla forma del foro superiore (hachimanza) e laddove, come in questo caso, l’elmo è ricoperto di rivetti (ko-boshi) questi vanno a formare una riserva a forma di farfalla attorno ad esso.
Questo kabuto mostra bene le caratteristiche della scuola - la “farfalla” disegnata dai rivetti e il rivestimento della piastra frontale. Non si conoscono altri elmi firmati da Tomokiyo e ci troviamo quindi davanti ad un’opera di sicuro interesse collezionistico. La firma è nello stile della scuola, in orizzontale con un kanji per ogni piastra, intagliato vicino al koshimaki. Il fatto che compaia la parola “Bamen” indica che l’elmo è un’opera posteriore al 1615.
Lo straordinario maedate a forma di farfalla è realizzato in cinque elementi assemblati.
Nr. Inventario: 2009