Miyamoto Musashi (1584-1645)

Coppia di menuki in rame e shakudō raffiguranti lumache

Periodo Edo, XVII secolo

Lunghezza: 43 e 44,5 mm

Bibliografia:
M. Ito, Works of Hayashi and Kamiyoshi (Tokyo, 2008), cat. 13 pp. 69, 429 

Le lumache sono interpretate nel loro lento ma inesorabile movimento. I menuki sono ricavati da un unico pezzo di suaka (rame), con il guscio della lumaca realizzato con un sottile foglio di shakudō e gli occhi intarsiati in shakudō-zogan. Come sempre per i lavori di Miyamoto Musashi, si tratta di un lavoro amatoriale, ma le forme leggermente deformate conferiscono un'atmosfera inquietante, tipica delle sue opere, che mostra molto bene la il suo stile.

Miyamoto Musashi, conosciuto con il nome d'arte "Niten", è una figura leggendaria nel Giappone del XVII secolo, noto soprattutto per la sua maestria nell’utilizzo della spada. Tuttavia, oltre al suo indiscusso talento da guerriero, Musashi si distinse anche come artista, lasciando un'eredità creativa che spazia dalla scultura alla pittura e all'artigianato.

Nel 1640, su invito di Hosokawa Tadatoshi, Musashi si trasferì nella provincia di Higo, dove insegnò strategie militari fino alla sua morte, avvenuta nel 1645. Durante il suo soggiorno a Higo, Musashi si avvicinò anche all'arte della creazione di tsuba e tōsogu. Queste creazioni, semplici e mai firmate, riflettono un'estetica matura e controllata, tipica dell'epoca. Pur mantenendo una certa austerità nelle forme, le sue opere possiedono una calda raffinatezza, paragonabile alle sue opere pittoriche. Musashi conobbe probabilmente diversi maestri fabbri locali, tra cui Jingo, Hikozo e Kanshiro, i quali influenzarono il suo interesse per i fornimenti da spada.

Sebbene le tecniche utilizzate da Musashi fossero volutamente semplici, il risultato è tutt'altro che superficiale. Le sue opere artigianali hanno una presenza forte e inconfondibile che riesce a evocare il carattere stesso di Musashi: un uomo con una padronanza totale delle arti marziali e una sensibilità artistica unica. Ogni pezzo, per quanto semplice, racchiude un'intrinseca energia e un senso di presenza che ci avvicina all’essenza di un uomo che ha saputo coniugare arte e maestria marziale in modo sublime. La sua eredità non è solo quella di un guerriero, ma anche di un artista raffinato e di un pensatore profondo.