Inizio del periodo Edo, XVII-XVIII secolo
Provenienza:
Kyoto, Arashiyama Museum
Bibliografia:
Kyoto Arashiyama Bijutsukan, catalogo, pag. 28
Iida Kazuo, Katchû-men (Tokyo, 1991), cat. 123
Raro sōmen in ferro laccato in kuro-urushi. La maschera, dall’espressione al contempo forte ed elegante, è costruita in due sole parti, con il naso incorporato alla sezione superiore. Questo tipo di costruzione è riscontrato in alcuni sōmen firmati da Wushu Masanobu, dei quali si possono qui riscontrare anche altre caratteristiche, quali la forma delle rughe laterali e la protuberanza sopra il naso, ed è comunemente associato alla scuola Haruta.
Lo yodarekake in tre sezioni è fornito di un collare richiudibile sul retro.
Le armatura per il viso - mengu - si svilupparono verso la fine del periodo Muromachi (1336-1573) con il doppio ruolo di protezione e punto di fissaggio delle corde di kabuto tramite ganci o anelli. Tuttavia, le maschere che coprono completamente il viso non erano comuni, in quanto non pratiche. Il loro uso era limitato ai samurai di alto rango che le indossavano per le occasioni ufficiali come indicazione del loro status sociale. Per questo motivo i sōmen originali sono molto rari e quasi sempre di ottima qualità. Una costruzione modulare, generalmente in tre parti come in questo caso, permetteva al kabuto di allacciarsi adeguatamente, aggiungendo la parte superiore solo quando necessario.
Già attiva a Nara dal tardo periodo Muromachi (1333-1573), la scuola Haruta è una delle più antiche scuole di armaioli del Giappone.
Nr. Inventario: 1901