La pittura giapponese nel periodo Edo

20 Dicembre 2018

 

 

 
Durante il periodo Edo (1615-1868) si assistette ad un fiorire di arte e cultura che non aveva avuto precedenti nella storia del Giappone.
Nel corso di questa lunga era di relativa pace e stabilità si svilupparono e definirono, accanto alla pittura tradizionale, stili pittorici nuovi e  innovativi.
 
Gli artisti  traevano i loro soggetti dal ricco corpus di leggende, folklore e religioni popolari, che spesso avevano antecedenti cinesi.
 
Tra le più famose scuole pittoriche del periodo Edo, includendo anche quelle che esistevano precedentemente, troviamo:
 
 
Scuola Kanō
 
La scuola Kano è stata la più longeva e importante scuola pittorica della storia del Giappone. Con i suoi oltre trecento anni di attività, è un unicum nella storia dell’arte mondiale. 
 
All’inizio si trattava di una rivisitazione dello stile Cinese che  presto mutò nell’utilizzo dei caratteristici colori brillanti e delle linee di contorno marcate su grandi pannelli realizzati per decorare i castelli della nobiltà, che storicamente  rappresentava la tradizione giapponese.
 
Caratteristica tipica di questo stile è la pienezza  del tratto, oltre alla vivacità delle linee di contorno che si allontana notevolmente dallo stile dei modelli Song.
 
 
Scuola Tosa
 
La scuola Tosa venne fondata all’inizio del periodo Muromachi (14º-15º secolo). Al contrario della scuola Kano che venne influenzata dall’arte cinese, la Tosa era devota alla pittura yamato-e, specializzata in soggetti e tecniche derivate dall'antica arte giapponese.
Grazie al ritrovato interesse per la storia del Giappone del 18º e 19º secolo non si esaurì la domanda di opere in questo stile, caratterizzato da linee sottili e minuziosa resa dei dettagli, che influenzò fortemente la lo stile delle stampe e dei dipinti di scuola Ukiyo-e .
 
Scuola Rinpa
 
Tawaraya Sotatsu, Ogata Korin, Kenzan, Sakai Hoitsu e Suzuki Kiitsu  furono tra i maggiori rappresentanti della scuola Rinpa durante il periodo Edo.
In ogni caso il nome “Rinpa”è in qualche modo sbagliato in quanto questo stile non venne tramandato da un’organizzazione o dal consueto rapporto tra maestri e discepoli.
Si tratta di artisti indipendenti, ognuno dei quali ammirava il lavoro dei suoi predecessori rispettando con riverenza i loro stili,  per poi sviluppare la scuola nel suo insieme.
Questa insolita forma di sviluppo è testimoniata dal fatto che tra Sotatsu e Korin ci sono cento anni di differenza.
 
Scuola Maruyama-Shijo
 
Questo stile innovativo e dall’incredibile successo, ebbe come capostipite Maruyama Ōkyo (1733–1795) e il suo discepolo più illustre Matsumura Goshun (1752–1811) che lavorarono a Kyoto nello Shijō conosciuto anche come  "Quartiere della quinta strada”.
Maruyama Okyo fu educato nell’ambiente della scuola Kano, conservativo e con trecento anni di storia alle spalle, e patrocinato dalla classe dei Damyo e dello shogunato.
Inizialmente preferì uno stile caratterizzato da tratti decisi e stilizzati, ma in seguito, sotto l’influenza dell’arte occidentale, sviluppò un approccio più realistico attraverso l’utilizzo di disegni preparatori in cui utilizzava sia pennellate definite che pittura ad acqua e inchiostro.
 
 
Scuola Nanga
 
Questa scuola fiorì verso la fine del periodo Edo tra artisti che si consideravano letterati o intellettuali. Nonostante ognuno di questi artisti fosse, almeno si definisse, unico e indipendente, un tratto che li accumunava era l’ammirazione per la cultura cinese. I loro dipinti, di solito in inchiostro nero monocromo e quasi sempre raffiguranti paesaggi cinesi o soggetti simili, erano ispirati dalla pittura cinese dei letterati.
 
Scuola Zenga
 
Il termine zenga si riferisce alla pittura Zen dall’inizio del periodo edo fino ad oggi. Gli artisti erano per lo più monaci zen che attraverso le loro opere esprimevano le proprie idee riguardo la vita e la spiritualità.
 
Scuola Ukiyo-e
Spesso tradotto come "immagini del mondo fluttuante” lo Ukiyo-e si riferisce a quei dipinti e quelle stampe che originariamente raffiguravano  i quartieri del piacere delle città durante il periodo Edo.
Questo tipo di narrazione idilliaca, oltre a testimoniare le attività della vita di ogni giorno e il clima dell'epoca, rappresenta a pieno l'estetica giapponese della bellezza, della poesia, della natura, della spiritualità, dell'amore e del sesso.
Mentre le stampe includevano una varietà di soggetti che spaziava dai paesaggi ai lottatori di sumo, il soggetto più frequente tra i dipinti era la bellezza femminile. 
 
Nell’arte giapponese, ogni scuola aveva un diverso patrocinio: la pittura di scuola  kano  veniva ordinata dalla classe samuraica, la Tosa dai cortigiani, quella Rimpa e Maruyama-Shijo dai mercanti, la pittura Nanga (dei letterati ) da confuciani eruditi, la pittura buddista tradizionale  da monaci non appartenenti a templi zen e infine la pittura ukiyo-e ai cittadini.
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