Metà del periodo Edo (1615-1868), 18º secolo
Certificata Juyo bunka shiryo(Importante bene culturale)dalla Nihon Katchu Bugu Kenkyu Hozon Kai (Associazione per lo studio e la conservazione dell’armatura giapponese)
Bibliografia:
Katchu bugu Juyo bunka shiryo zuroku (Vol. 5), Tôken shunjû shinbunsha: Tôkyô, 2014. Pag. 59-60
Questa eccezionale armatura da samurai è caratterizzata da una costruzione di raro livello qualitativo.
L’elmo (kabuto) è a costruzione lamellare, di tipo suji bachi, a 62 piastre. Come il resto dell’armatura, è ricoperto in lacca nera ed è elegantemente rifinito con bordi dorati e applicazioni in metallo che riproducono il kamon di tipo kuyō (nove astri) del clan samurai degli Hosokawa.
La corazza (dō) è probabilmente la parte più straordinaria di questa armatura. Legata con due differenti tipi di piastre, iyo–hon–kozane nella parte superiore e kiritutsuke–kozane in quella inferiore, è difatti decorata al centro con uno splendido drago sbalzato (uchidashi) e dorato applicato su un riquadro in pelle bordato in shakudo.
L’armatura è legata in seta viola (murasaki), un colore tradizionalmente associato nel Giappone mediavale alla nobiltà e successivamente adottato esclusivamente dai samurai di alto rango per i loro equipaggiamenti.
Il clan samurai Hosokawa, il cui stemma familiare appare qui riportato in lacca e in metallo su quasi tutti gli elementi dell’armatura, è stato un dei cinque più potenti clan famigliari del Giappone. I suoi esponenti si sono spesso distinti per un raffinatissimo senso estetico e numerosi sono gli artisti che hanno lavorato sotto il loro patronato, in particolar modo nel campo delle armi e delle armature. Ancora oggi esiste un museo, l’Eisei Bunko, che raccoglie circa 6.000 opere d’arte e innumerevoli documenti della famiglia.
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(Inv. #1468-1)
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