Assemblate da una serie di inserti e di innesti tra materiali diversi, le armature giapponesi si suddividono innanzitutto tra quelle utilizzate dai Samurai e quelle delle milizie ashigaru sin dal XIV secolo. In entrambe espressioni le armature giapponesi rivestono su ogni particolare importanti riferimenti alla cultura orientale non soltanto con la decorazione dei particolari di altissimo pregio ma nella stesse parti strutturali delle armature. che le fanno divenire vere e pregevoli opere dell’arte della guerra.
Un ruolo evidentemente predominante nelle armature giapponesi, fatta eccezione per i kabuto che dovevano rivelare gli aspetti profondi del singolo guerriero, è indubbiamente il dō, termine di vastissima applicazione per la cultura giapponese e che indica, solo per approssimazione, “la via, ciò che conduce”. L’applicazione di questa disciplina alle arti marziali, quali l’aikido, il judo, o il kendo, dimostra già l’ampio spettro semantico che questo termine ricopre nella cultura giapponese.
Nelle armature giapponesi il dō costituisce il corrispettivo dell’occidentale corpetto, divenuto poi la corazza. È facile allora comprendere come l’armatura giapponese rivesta il Samurai non solo come efficace protezione durante il combattimento, ma ne indica appunto la “via” del condottiero, condensando aspetti simbolici e spirituali raffinatissimi. Tutti questi aspetti sono poi enfatizzati nelle armature giapponesi del periodo Edo nel quale gli aspetti ufficiali del rango dei Samurai imponevano armature di altissimo pregio con le quali i samurai svolgevano in questo periodo di pace ruoli ascrivibili a quelli della diplomazia più che del combattimento.
Le varie placche che costituiscono le parti delle armature, denominate ita-mono o kozane a seconda della loro funzione e posizione, possono essere di ferro o cuoio e vengono collegate da lacci e rivetti. In queste lavorazioni sono spesso incise delle decorazioni in stile texture che riportano i segni distintivi del clan di appartenenza esattamente come negli stemmi araldici medievali. Altri particolari pregevoli delle armature giapponesi sono le barbozze (yodare-kake) con le quali veniva coperto il collo e sulle quali spiccava la maschera, il menpo, che doveva incutere terrore e rispetto negli occhi di chi incontrava queste figure sul proprio cammino, figure che potevano così apparire contemporaneamente mostruose o rassicuranti.