Nel corso della storia del Giappone, le armature da samurai sono state un segno distintivo di autorità e prestigio. Le armature da samurai hanno segnato l'arte della guerra in Giappone e hanno definito lo stile di vita dei samurai. Anche se c'erano leggeri cambiamenti nel design, i principi erano gli stessi: proteggere il samurai e mostrare la ricchezza e lo status sociale del clan di appartenenza. Tutte le armature da samurai hanno quindi una certa somiglianza, ma ci sono alcune differenze fondamentali tra le armature da samurai e quelle dei daimyo, i governanti dei vari feudi, a capo dei clan. Mentre non esistono segni distintivi che identificano con certezza le armature dei daimyo, questi dovevano spiccare sugli altri samurai per essere riconoscibili ed affermare il proprio status sociale. Per esprimere la ricchezza e lo status del loro clan, inoltre, i daimyo dovevano scegliere armature che li distinguessero dagli altri clan e che esprimessero la loro potenza politica ed economica. Questo è valido soprattutto per le armature da samurai del periodo Edo, quando l'armatura dei daimyo riprendeva i modelli medievali, con una maggiore varietà di materiali e dettagli più elaborati. Essendo il periodo Edo un periodo di pace e non essendoci quindi necessità di andare sul campo di battaglia, la maggior parte delle armature da daimyo erano più grandi e più pesanti rispetto alle armature da samurai comuni.
Durante il periodo del Sengoku Jidai, quando i clan erano in effettiva guerra tra loro, le armature dei daimyo erano invece più semplici. I daimyo cercavano di ottenere armature di alta qualità, ma avevano meno risorse e ricchezza rispetto al periodo Edo e soprattutto dovevano effettivamente guidare gli eserciti indossando l’armatura, che doveva quindi essere confortevole ed efficace per la difesa del daimyo.