Prima di addentrarci nell'affascinante mondo dei menpō, le maschere delle armature da samurai, è essenziale comprendere la loro importanza e la loro funzione all'interno delle armature dei guerrieri giapponesi. Il termine "menpō" si riferisce alla protezione per il volto utilizzata nelle armature dei samurai, realizzata principalmente in ferro ma occasionalmente anche in pelle (nerikawa). Questo elemento difensivo, introdotto intorno al 14° secolo, ha una duplice funzione: proteggere il volto del combattente e permettere il corretto fissaggio del kabuto, l'elmo, tramite ganci e perni, oltre a fornire supporto alla protezione per la gola, chiamata tare o yodare-kake.
Esaminiamo ora le tre tipologie principali di menpō e le loro caratteristiche distintive:
Le decorazioni dei menpō sono estremamente variegate e ricche di significato simbolico. Le maschere sono spesso adornate con ghigni terribili, smorfie, baffi lunghi realizzati con crine di cavallo e denti, mirando a rendere l'armatura del samurai più intimidatoria. Questo stile decorativo, eccezion fatta per gli hanbō che raramente presentavano espressioni umane, era ispirato alla tradizione del teatro nō, praticata dai grandi generali del Sengoku Jidai, come Toyotomi Hideyoshi.
Tra le tipologie più comuni di decorazioni, possiamo individuare:
In conclusione, i menpō non erano solo semplici protezioni per il volto, ma vere e proprie opere d'arte che riflettevano la cultura, la tradizione e la mitologia giapponese, oltre a svolgere un ruolo fondamentale nella psicologia della guerra, intimidendo i nemici con la loro presenza minacciosa e imponente.