Con firma e sigillo dell’artista. Datato 1871
147 x 265 cm
L’iconografia della pianura di Musashino fu una delle preferite da diverse scuole Yamato-e, all’inizio dell’era moderna. Le raffigurazioni di questo soggetto sono solitamente molto raffinate. Musashino fa parte della pianura del Kanto, che si estende a ovest della città di Edo (Tokyo).
La rappresentazione di questa composizione trova le sue origini in una poesia di Minamoto no Michikata (1189-1238):
Musashino wa
tsuki no irubeki
mine mo nashi
obana ga sue ni
kakaru shirakumo
Sulla piana di Musashino
Non ci sono montagne
Dietro cui la luna può scivolare
Come nuvole bianche avvolte
Punte di erba pennacchio
Un dipinto con il medesimo soggetto è conservato al Museo Nazionale di Tokyo.
Kishi Chikudō nacque in Hikone (prefettura di Shiga) nel 1826. Studiò inizialmente sotto Kano Nakajima Antai, fino a che non si trasferì a Kyoto nel 1842, dove studiò con Kanō Eigaku e infine nel 1843 divenne allievo di Kishi Renzan (1805-1859). Renzan nominò Chikudō suo successore nel 1854, così che questi diventò il quarto maestro della scuola Kishi.
Nel 1855 Chikudō prese parte alla decorazione del palazzo imperiale di Kyoto. Questa importante commissione imperiale garantì a lui e alla sua scuola una posizione di prestigio nel mondo dell’arte. Ai suoi tempi Chikudō, Mori Kansai e Kōno Bairei erano considerati i tre massimi pittori di Kyoto. Il suo desiderio di sviluppare uno stile innovativo e individuale rese Chikudō una figura di spicco nell’evoluzione della prima pittura nihonga all’inizio dell’Era Meiji.
La scuola Kishi è celebre per i dipinti di tigri, in cui anche Chikudō era un maestro. I suoi soggetti includono inoltre altri animali, fiori di ciliegio, scene al chiaro di luna e raffigurazioni con uccelli e fiori. Chikudō pose particolare enfasi sugli shasei (disegni di vita), che trasmise ai suoi seguaci della generazione successiva.
Paravento in vendita
Nr. Inventario: 1566