Gusen

 

I ventagli pieghevoli militari, erano usati dai samurai negli accampamenti di guerra.

Sono solitamente composti da otto o sedici stecche, leggermente più ampie alle estremità. Il sole rosso e la luna, in oro o argento, decorano entrambi i lati del ventaglio.  In questo esemplare sulle stecche esterne è rappresentato un kamon (stemma familiare) di tipo mokko (melone) .

 

Nonostante il loro scopo originale fosse quello di rinfrescare durate le giornate torride, i ventagli fin dai tempi antichi, vennero utilizzati in ambito militare. Durante il periodo Muromachi, (1392-1573) con l’incrementarsi dell’organizzazione dei rituali militari, i ventagli divennero fondamentali nello svolgersi di alcune cerimonie. Il gunsen veniva utilizzato come vassoio per la presentazione dei doni; un samurai inoltre poteva sventolare il su ventaglio per pacificare gli spiriti maligni andando o tornando dalla battaglia e infine, il ventaglio era parte integrante della cerimonia dell’ispezione da parte del generale della testa mozzata del nemico. L’ispezione si svolgeva nel seguente modo: per prima cosa il  generale si sedeva sulla sullo sgabello pieghevole (shōgi) con un gunsen nella mano destra.  In seguito un ufficiale doveva porgere un arco al generale che doveva infilare il ventaglio nella cintura,  prendere l’arco con la mano sinistra poggiandolo da un lato e utilizzarlo per alzarsi. L’ispezione vera e propria veniva eseguita in piedi e a debita distanza dallo sgabello. Dopo l’ispezione, il generale doveva tornare al suo posto, sedersi, restituire l’arco all’ufficiale e in seguito aprire il ventaglio e sventolarlo vigorosamente tre volte con la mano sinistra. Infine doveva riportarlo nella mano destra, concludendo così la cerimonia dell’ispezione della decapitazione.